Arrivata In Emilia circa cinque anni fa in pochi anni l’Halyomorpha halys, meglio conosciuta come cimice asiatica si è rapidamente diffusa fino a diventare un problema molto serio. Si calcola infatti che nel 2016 è stato perso oltre il 40% di pere e kiwi, con danni pesanti anche a mele, pesche, uva, pomodoro, noci, nocciole, mais, soia (dati diffusi dal C.R.E.A.).

Si differenzia dalle cimici autoctone per la colorazione tra il grigio e il marrone e le antenne e i lati dell’addome striati. Sono ottime volatrici in grado di percorrere più di 2 km al giorno. Le femmine depongono centinaia di uova e le figlie riescono a riprodursi molto velocemente; pertanto in una stagione si sovrappongono più generazioni.

La capacità di queste cimici di attaccare una vastissima varietà di colture la rende un nemico formidabile. In presenza di colonie radicate le cimici si spostano da un albero all’ altro colonizzando gli alberi non trattati. Diventa pertanto fondamentale sviluppare una procedura per monitorare e prevenire la colonizzazione. Attualmente sono stati identificati dei parassiti naturali la cui efficacia va però ancora dimostrata. Sono inoltre disponibili specifici feromoni da utilizzare con le trappole.

Sono resistenti a molti insetticidi comuni è pertanto fondamentale affidarsi ai nostri esperti per elaborare il protocollo di intervento più adatto alle vostre esigenze.

Fermiamo l’invasione!